martedì 20 maggio 2014

SILENZIO DEL MARE AI BALZI ROSSI




Maria Giulia Alemanno: Silenzio del mare ai Balzi Rossi, 
tecnica mista su carta - 2009

In mezzo a tanto rumore, a tante parole urlate, 
mi piace a volte  pubblicare alcune perfette non-notizie . 
Gocce di pensiero. 
Perle di saggezza. 

Queste me le ha mandate, rigorosamente in busta chiusa 
come si usava una volta, 
arricchite con note a mano a margine, 
Vito Faiuolo, giornalista e uomo di cultura 
che ben conosce il senso ed il valore delle attese. 
Le ha imbucate in Val di Susa in un giorno di sole 
e sono arrivate qui in pianura con i tempi lenti 
della posta normale, lontani anni luce da quelli 
della posta elettronica che tritura attimi e fusi orari. 
Ricevere lettere di amici, e non raccomandate di avvocati 
o di uffici pubblici, è ormai diventato un privilegio 
ed un dono raro. Da apprezzare, gustare e spartire , 
in silenzio, 
quando il messaggio è balsamo per l’anima di tutti. 


IL SILENZIO

Tutti hanno paura del silenzio.

Tutti si sforzano di uccidere il silenzio.

Anche nei monasteri
spesso c’è poco silenzio.

Perché appena l’uomo fa silenzio

comincia a comunicare con se stesso.

Appena l’uomo fa silenzio

comincia a vedere dentro di sé.

E vedere dentro di sé fa paura.

La prima regola della preghiera

è forse imparare a far silenzio.

Non basta però il silenzio esteriore.

Sovente il nostro silenzio

è pieno di chiasso:
è un silenzio rumoroso.

Chi non è capace a far silenzio

difficilmente arriva alla preghiera.

Ma non basta il silenzio della bocca,

ci vuole 
il silenzio dela fantasia,

il silenzio delle emozioni,

il silenzio del cuore.

Dio ci tocca solo nel silenzio.

Noi tocchiamo Dio solo nel silenzio.

E’ per questo che il silenzio è creativo.

E’ per questo 
che i momenti più grandi dell’uomo

sono sempre momenti
di profondo silenzio.

E’ per questo 
che i momenti più grandi della scienza

sono momenti di assoluto silenzio.

Quando l’uomo è nel puro pensiero,

nella pura creatività,

si trova solo davanti a se stesso

e davanti a Dio.


Bisogna creare isole di silenzio

intorno a noi
 
e nelle nostre occupazioni:

Sono isole di difesa,

sono isole di ripresa.

Chi si abitua nelle sue occupazioni

a creare spazi di silenzio

entra facilmente in comunicazione con Dio.

Occorre creare isole di silenzio

per non essere soli.

Occorre creare isole di silenzio

nelle occupazioni più assorbenti,

per non essere dei travolti,

per dominare le cose

e non lasciare che le cose ci travolgano.

Dio ci vuole dominatori delle cose,

non fuscelli travolti dalle acque.

★✹



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