mercoledì 29 luglio 2015

ARIANNA LA TRASPARENTE


Arianna la trasparente
matita a più colori su carta
cm 16,5 x 11,5
2015
della serie Piccole donne di carta


Sebbene fosse fatta di mille colori,
Arianna era più trasparente dell'aria.
Sua era la materia dei sogni,
sua l'anima fluttuante
degli esseri liberi.


martedì 28 luglio 2015

GIRASOLI MONFERRINI PER OCHUN


 Girasoli al tramonto presso Varengo (Alessandria)

Girovagando in Monferrato, 
terra di grandi meraviglie,
sola " y encantada de la vida"
 
come mi ha insegnato ad esserlo Alberto Granado, 

che fu il miglior amico del Che 
e il miglior maestro che il destino mi potesse regalare, 
mi è apparso un campo di girasoli. 


Sole e girasoli in Monferrato

Splendenti nel sole 
che stava tramontando dietro le mie colline,
 
morbide e gentili come lo è Ochun, 
non ho potuto che pensare a lei
 la bella tra le belle, 
e a Cuba, 
l'altra mia terra, 
che mi ha accolto come una figlia.


Omaggio della mia terra ad Ochun

E mi è parso che anche qui in Monferrato, 

dove una volta c'era il mare,
fosse naturale un omaggio alla sorella di Yemaya,
regina di tutti i girasoli del mondo,
dolce più del miele,

abbagliante più del sole,
  


Maria Giulia Alemanno: OCHUN o OSHUN o OXUN
tempera e acrilico su tela di sacco
cm. 180 x 115
2004

anche lei, come me,
"encantada de la vida".

lunedì 27 luglio 2015

ANNA


Anna
matita copiativa su carta
cm 16t,5 x 11,5
2015
della serie "Piccole donne di carta"


Anna passava inosservata.
Non seguiva le mode,
non inseguiva sogni.
La strada più difficile che aveva affrontato
era lunga quanto il suo nome.
Ma la gente non sapeva che l'aveva già percorsa
mille e mille volte, avanti e indietro,
indietro e avanti....
ANNA, ANNA, ANNA, ANNA...
Ogni fine era un inizio
nel suo gioco infinito.


venerdì 24 luglio 2015

MAR DE LA SOLEDAD


Mar de la Soledad
pastelli a olio, tempera, grafite su carta
cm 11,5 x 16,5
2015
della serie Piccoli viaggi di carta

Tutti, 
almeno una volta,
abbiamo navigato 
nel Mar de La Soledad.
Noi e la nostra piccola barca nell'immenso,
alla ricerca di un'isola di pace.
Cercando di sfruttare i venti,
affrontando le onde,
soli.
Come nel ventre di nostra madre,
soli.
Fuori almeno abbiamo conosciuto 
albe e tramonti,
e riflessi lucenti 
sull'acqua,
e orizzonti
avvolti in pulviscoli d'oro.
Tutti,
almeno una volta,
abbiamo navigato
nel Mar de la Soledad...


giovedì 23 luglio 2015

GINO PELLEGRINI A SAN GIOVANNI IN PERSICETO NEL RICORDO DEGLI AMICI E IN UNA MOSTRA DI LUCIANO BOVINA




… e così il  4 luglio in tanti si sono ritrovati in Piazza BetlemmeSan Giovanni in Persiceto per ricordare Gino Pellegrini, scenografo, artista raffinato, persona umile ed umanissima che dallo scorso dicembre inventa nuove prospettive in un’altra dimensione. 

Quello spazio in origine anonimo che lui, armato di rulli e pennellesse aveva più volte trasformato in una straordinaria opera d’arte da vivere nel quotidiano, è diventato la scenografia di GINO & FRIENDS, una serata condotta dagli amici di una vita, Patrizio Roversi e Susy Blady, Eros Drusiani, Luciano Manzalini, Ivano Marescotti, Tita Ruggeri e Vito, il magico Vito, surreale e stralunato protagonista di tanti suoi dipinti.


Piazza Betlemme: ingresso vegetale

Il ricordo di questo artista meraviglioso continua  fino al 31 luglio nella chiesa di Sant’Apollinare con la mostra fotografica GINO VISTO DA LUCIANO BOVINA (venerdì, sabato e domenica ore 19.00- 22.00), inaugurata in occasione della Gran Serata di Piazza Betlemme. E’ la storia per immagini di un’amicizia fraterna che Luciano ha raccontato seguendo Gino in molti momenti del suo gigantesco lavoro.




Luciano Bovina: ritratto di Gino Pellegrini

C’ero anch’io con loro a L’Avana nel gennaio del 2010 quando, nella cornice coloniale della Plaza Vieja,  ebbi la gioia ed il privilegio di realizzare insieme a Gino  “Entre tierra y cielo – Canto Pictórico a los Orishas”, una performance popolare vissuta in sintonia con danzatori e musicanti. Luciano, assemblando le proprie immagini e quelle di Ivan Dell’Igna, la sintetizzò in un video, ora proiettato in mostra.
Anche a Cuba Gino, giocò con colori e pennelli per  trasformare una delle piazze più belle dell’isola in uno spazio cinematografico. Fu solo per un giorno ma ancora se ne parla a La Habana Vieja dove, nel patio del Museo Casa de África, rimane l’ombra di un pavone solitario che il nostro prezioso amico dipinse in un pomeriggio di sole.

A Maurizio Garuti, autore del testo del catalogo della mostra, rubo, perché bellissimo ed illuminante, il racconto delle varie trasformazioni di Piazza Betlemme, dove Gino, in compagnia del suo bestiario fantastico, tra mattoni veri ed inventato, crediamo continui a vivere.


 Uno scorcio di Piazza Betlemme

Gino Pellegrini a Piazza Betlemme

 È una storia che dura da 33 anni. Tanti ne sono trascorsi da quel lontano 1982 quando Gino Pellegrini reinventò uno spazio urbano minore, un ritaglio rettangolare fra vecchie casette operaie. Molti ricordano com’era piazza Betlemme: tre o quattro abitazioni, un fienile, una sede stenta di partito, poco altro. Muri scrostati, qualche crepa, un’atmosfera dimessa. Non sembrava neanche una piazza, ma piuttosto uno slargo fra le case. Lontani i tempi in cui torme di bambini scorrazzanti avevano qui la loro via Paal. Gravitava qui intorno la banda di ragazzi più agguerrita di Persiceto, dato che le sue schiere erano alimentate da una prolificità quasi da terzo mondo. Non per nulla piazza Betlemme era il cuore del Tigrai: il rione più povero del paese, un nome etiopico probabilmente appioppato per scherno da chi stava in quartieri più benestanti, al tempo della guerra d’Africa. Un nome che evocava vagamente animali feroci come le tigri e paesaggi esotici, selvatici. Le premesse, nascoste, in germe, c’erano tutte per un carnevale pittorico capace di rovesciare in gloria le miserie sociali e storiche di cui erano testimoni quelle case. E qui comincia l’impresa di Gino Pellegrini.

Vicentino d’origine, tornato da poco da una mirabolante avventura a Hollywood, Gino s’insedia in una casa a pelo del rettifilo fra Persiceto e Sant’Agata, fra muri sempre in agitazione sismica al passaggio di ogni camion. La presenza da queste parti di Pellegrini è un dono del caso che dà subito i suoi frutti.
Il primo travestimento della piazzetta conferisce al luogo il rango architettonico e l’ eleganza che non ha mai avuto. Pennellata dopo pennellata, verità e finzione giocano fra di loro, ci strizzano occhio, ci invitano a far parte della scena con un guizzo della nostra fantasia. I residenti sposano l’operazione, suggeriscono trovate e abbellimenti. Intonaci cadenti vengono trasformati in pareti di nobili palazzi. Compaiono dal nulla edere e glicini lussureggianti. Crepe vere sono riscattate e confuse fra crepe di vernice, finti panni stesi offrono un alibi decoroso a quelli autentici. Non siamo più in uno slargo disadorno: quello che abbiamo intorno è una specie di atelier cinematografico, come confermano anche le “citazioni hollywoodiane”.
Infatti qui si proiettano film del cinema comico americano, e nel dopo-cinema ci si raccoglie intorno ai tavolini per gustare i piatti dell’adiacente circolo Fratellanza Operaia: un altro nome carico di storia, un club che nella parlata comune diventa “il Glub”, quasi un gargarismo pronunciato proprio come si scrive. 
E l’ironia investe anche la lingua.

In piazza Betlemme va in scena il più grande carro allegorico che Persiceto abbia mai avuto. Trascorrono gli anni. Il tempo e umidità congenita di opere murarie non nate per sfidare il tempo, fanno sbiadire il vestito fantastico confezionato da Gino Pellegrini. Il quale, fra il 1987 e 1992 crea il secondo travestimento della piazzetta. È il ciclo pittorico ispirato alla poetica di Cesare Zavattini, che appare in persona, emergendo da un paesaggio padano, col braccio appoggiato a un ponteggio, la coppola verde, lo sguardo intenso, forse verso la mondina Silvana Mangano, ritratta sul muro di fronte.
Falsi tubi innocenti inframezzano la parete, si immagina un cantiere che ricostruirà dalle fondamenta le vecchie facciate intorno alla piazzetta. Esordi di falsi muri crescono in basso, ma fra l’esile trama dei ponteggi traspare una veduta di campagna in dissolvenza fino al profilo azzurrino degli Appennini. Dentro poi ci sta di tutto: le galline appollaiate sulle assi per aria, la cassetta del gas trasformata in edicola della civiltà contadina, il Sant’Antonio circondato dagli animali (immancabile arredo di tutte le stalle), i papaveri che entrano ed escono dallo sportello del contatore dell’acqua, i canneti palustri a ricordarci che queste erano veramente terre d’acqua, assai prima che questa espressione diventasse una specie di toponimo amministrativo.

Piazza Betlemme ormai si sfoglia come un libro: diverse iniziative editoriali inseguono i suoi continui travestimenti. Nel 1983 esce “Il paese degli inganni” con foto di Corrado Fanti e testi di Renzo Renzi. Nel 1992 arriva “Il ciclo pittorico di piazza Betlemme”, sotto la direzione di Ermanno Cavazzoni e Luigi Ghirri, nella splendida e falsa veste dei classici dell’arte Rizzoli. Segue nel 1998 “La piazza dei sogni dipinti”, con presentazione di Giorgio Celli, foto di Guido Piacentini e testi del sottoscritto. Quest’ultimo volume racconta il nuovo vestito che Pellegrini ha creato l’anno prima per la piazzetta. Stavolta il motto è “per i bambini di ogni età”.


L'asino che vola incontra l'unicorno

Ortaggi giganteschi incorniciano le porte, tralci enormi decorano le pareti con fiori e foglie, nel cavo del vecchio tronco di un albero occhieggia una bambino con la coppola verde; forse è lo stesso Zavattini, che appare anche adulto, stavolta ritratto sulla porta della stalla con un coniglio bianco sul braccio. Ma i protagonisti assoluti sono gli animali: l’oca gigante, il gatto in osservazione, il cavallo scalpitante dietro la staccionata, una coppia di passeri sull’altalena, l’asino alato, il faraone dal piumaggio identico all’abito della signora appeso alle mollette, il maiale che annusa estasiato la ghianda come una tirata di coca, la civetta che veglia sul ramo nel controluce della luna…

 Gino Pellegrini: il maiale, la ghianda, il coniglio

L’ultima versione, effettuata negli anni duemila, è quella che vediamo attualmente, rinfrescata da un recente restauro conservativo. Pellegrini elimina ponteggi e tralicci, squarcia i muri lasciando pochi lacerti che sorreggono le finestre. Gran virtuosismo pittorico. Nessuna figura umana. Qua e là cumuli di tegole e di mattoni, come dopo una gioiosa catastrofe: gioiosa perché le pareti si aprono come sipari su cieli azzurri, dove si affollano simboli nuovi e vecchi del repertorio di piazza Betlemme, tra fiori, ortaggi e animali di varie dimensioni. 
E così è passato un terzo di secolo. Giusto 33 anni. Nuove generazioni apparse sulla scena ammirano la piazzetta, ignare e incredule che quello che vedono è ormai il terzo o quarto film.
“E i precedenti com’erano?” “E questa storia com’era cominciata?
Intanto siamo tutti un po’ invecchiati. Qualcuno di noi – tra quelli che potrebbero raccontare l’intera storia – non c’è più. E soprattutto non c’è più lui, Gino Pellegrini. Ma basta sedersi sulla panchina in piazza Betlemme e guardarsi intorno: la sua faccia dalla scorza un po’ ruvida e un po’ ironica sembra di indovinarla ad ogni fermata dell’occhio.

 Maurizio Garuti
.
.

I CANTAMBANCHI A CUDINE: MUSICA E PAROLE INTORNO A PEREMPRUNER E AL NUOVO LIBRO DI SCAGLIOLA


Il museo della pioggia sull'edera come leggio

Quarant'anni dopo, sabato 25 luglio 2015, data fatidica, 
 alle ore 20.00, 
i Cantambanchi tornano all' Osteria Di Campagna
 di  Cudine, frazione di Corio Canavese, 
per una "Cena Cantata".
Buon cibo, bella musica e ricordi di una vita. 
Si parlerà di Giancarlo Perempruner, 
già sodale dei musicanti
 e di Marco Picca e soci.
Seguiranno chiacchiere, letture e illazioni 
sul nuovo libro di Renato Scagliola 
"Il Museo della pioggia".


martedì 21 luglio 2015

L'ARRIVO DELLA NUVOLA ROSA SULLA VALLE DI ZAFFIRO


L'arrivo della nuvola rosa sulla Sapphire Valley -(North Carolina)
pastelli a olio su carta
cm 11,5 x 16,5
2015
della serie Piccoli viaggi di carta


Arrivò con vento gentile
la nuvola rosa sulla valle di zaffiro
regalando luci nuove ai prati e al cielo.
Con lei,  in punta di piedi,
arrivò la pace
discreta, silenziosa,
bambina.
Fu una sera di pura magia.




domenica 19 luglio 2015

QUASI NOTTE


Lago americano - Quasi notte
Pastelli a olio su carta
cm 11,5 x 16,5
2015
della serie: Piccoli viaggi di carta


E in un soffio,
raddoppiata.
scese la notte.


sabato 18 luglio 2015

LUNGO IL TORRENTE PELLICE


Lungo il torrente Pellice
pastelli a olio, grafite e tempera su carta
cm 11,5 x 16,5
2014
della serie Piccoli viaggi di carta


Quando il caldo è così soffocante
da incollare l'anima alla pelle,
e la vita inesorabilmente
vuole che si resti dove si è,
allora, almeno con la mente,
si va dove l'acqua scorre cantando.
Il Pèlis, come lo chiamano gli occitani, 
è un tipo allegro,
gioca con le pietre,
procede saltellando.
Vederlo nascere dal Monte Granero,
e scendere verso la Conca del Prà, 
è sempre una grande emozione.
E anche mentre lo dipingo, 
 percepisco la sua energia d'eterno fanciullo,
che è in fondo la forza antica 
di un vecchio montanaro.
Mi immergo in una delle sue vasche naturali.
Trattengo il respiro.
E sto subito meglio.

giovedì 16 luglio 2015

TRAMONTO AMERICANO


Tramonto su un lago americano
pastelli a olio su carta
cm 11,5 x 16,5
2015
della serie Piccoli viaggi di carta


Il ricordo gioca brutti scherzi
quando il caldo è tanto soffocante
da sciogliere i pensieri.
Dove sarà mai questo lago americano
dipinto a memoria?
In Colorado,
in Virginia,
nello Utah?
Cerco soltanto una goccia di refrigerio
in acque tranquille,
non importa dove
se baciate da un tramonto cangiante
che dona pace.




martedì 14 luglio 2015

FRIDA SUL VECCHIO BAULE


© Maria Giulia Alemanno : Ritratto di Frida Kahlo su vecchio baule
 prima della partenza per le Langhe 
dove è ora esposto in Casa Paulucci nell'ambito della mostra diffusa 
FORME E COLORI 2015 -Artisti a Bossolasco, 
 visitabile fino al prossimo 30 agosto. 



Così fragile, così appassionata,
così insicura, così forte,
tutto in te era contraddizione
e creatività allo stato puro.
E amore
e dolore
e speranza
e ferita sempre aperta.
 Frida querida,
 hermana querida
 Diego, il rospo geniale, è forse entrato
almeno per un attimo,
nel vortice sanguinante della tua anima?


FRAMMENTO DI BOSCO


Frammento di bosco
china e acquerello su carta Fabriano
cm 19,5 x 14,5
1990

Frammento di bosco
per un po' di frescura.

giovedì 9 luglio 2015

FRIDA E TINA SONO PARTITE PER BOSSOLASCO


Maria Giulia Alemanno: FRIDA KAHLO e TINA MODOTTI
due oli su tavola ovale 
2015

Anche i ritratti di Frida e di Tina,
con altri miei quadri, sono ora a Bossolasco
nella casa che fu di Enrico Paulucci,
grande pittore e carissimo amico.
La mostra s'inaugura sabato 11 luglio 2015 alle ore 17
e sarà una delle 28 esposizioni personali
della terza edizione di 
FORME e COLORI a Bossolasco 
che si potranno visitare fino al 30 agosto
 in questo piccolo paese delle Langhe
tanto amato dagli scrittori e dagli artisti.
Alcuni nomi oltre a Paulucci? 
 Pavese, Fenoglio, Orengo,
Casorati, Chessa, Menzio,
Guttuso, Tabusso...
Bene!
 Quest'estate mettete in programma una visita!

info su:

lunedì 6 luglio 2015

FRIDA PENSANDO EN DIEGO EN LA CASA AZUL


Maria Giulia Alemanno ©: Frida pensando en Diego en la Casa Azul
olio su tavola ovale
cm 50 x 40
2015


Oggi sarebbe il tuo compleanno.
Oggi è il tuo compleanno...
Felicidades, Frida!


domenica 5 luglio 2015

OGGI IN GRECIA SOTTO LA LUNA



Statua in pensiero
inchiostro di china e acquerello su carta
cm 29,5 x 9 


No...
Si...
Mah....

SIGNORINA PREVIDENTE


Signorina previdente
matita copiativa su carta paglierina
 elaborazione in negativo
cm 16,5 x 11,5
2015


Signorina previdente
usciva con l'ombrello in pieno sole.
"Non si sa mai" - diceva.
Piaceva molto alla mamma
e poco agli uomini.
Non era certo tipo da lasciarsi andare...




sabato 4 luglio 2015

OLEANDRI COME GIRANDOLE ROSA


Oleandri in cortile

Girandole rosa in fondo al cortile
 mi fanno compagnia.
Una pianta velenosa
ma che bellezza!
Basta stare accorti, 
ce lo insegna la Storia.
Durante la campagna militare in Italia 
diversi soldati dell'esercito napoleonico 
non morirono sul campo
ma per aver fatto gli spiedini
con rametti d'oleandro...
Sera di luna piena.
Grigliata tragica.
Meglio prosciutto e melone
col caldo che fa....


mercoledì 1 luglio 2015

FORME E COLORI. Artisti a BOSSOLASCO - edizione 2015


Copertina del Catalogo FORME e COLORI 2015
Artisti a Bossolasco



FORME E COLORI
Artisti a Bossolasco  – edizione 2015
 28 personali nelle antiche case del paese
a cura di Gina Taddei e Ausilia Battaglia

11 luglio – 30 agosto

Inaugurazione sabato 11 luglio, ore 17.00

Catalogo a cura di Paola Travaglio e Silvia Colombo
con una prefazione di Massimo Olivetti


In mostra opere di

Tino AIME

Maria Giulia ALEMANNO

Roberto ANDREOLI

Riccardo BALESTRA

Angela BETTA CASALE

Anna BORGARELLI

Claudio CASELLA

Eleonora COLLINI

Paolo COLLINI

Vincenzo DEL DUCA

Carlo DEZZANI

Beppe GALLO

Fabrizio GARELLI

Franco GILETTA

Adelma MAPELLI

Franco NEGRO

Brenno PESCI

Federica PEYROLO

Antonio PRESTI

Paola RATTAZZI

Carlo RAVAIOLI

Fabrizio RICCARDI

Luigi SOSTEGNI

Alessandro TOFANELLI

Rodolfo TONIN

Gaetano USCIATTA

Bruno VALETTO

Paolo VIOLA

orari

domenica e festivi: 10.00-12.30 / 15.00-19.30

sabato: 15.00-19.30
 Ingresso gratuito

info:
Associazione Amici di Bossolasco per l’arte
Corso Paolo della Valle, 14
Bossolasco (Cn)
arteabossolasco@gmail.com 
www.formecoloribossolasco.it

Con il patrocinio di Provincia di Cuneo, Comune di Bossolasco, TU♡LangheRoero♡



Promossa dall’Associazione Amici di Bossolasco per l’arte, la mostra  FORME E COLORI - Artisti a Bossolasco, edizione 2015 ospita le personali di 28 artisti contemporanei, tra loro differenti quanto a sensibilità artistica e tecnica esecutiva, ma con il comune desiderio di esprimere la loro personale concezione dell’arte.
La rassegna avrà luogo in vari spazi del paese non utilizzati e concessi per l’occasione dai proprietari,  per creare un percorso espositivo che permette nel contempo di valorizzare le opere d’arte e il patrimonio architettonico di questo meraviglioso scrigno delle Langhe. 
L’evento, giunto alla terza edizione, conferma  la vocazione artistica di Bossolasco, eletto in passato da molti artisti, tra cui Enrico Paulucci, Francesco Menzio, Felice Casorati, Irene Invrea, a luogo di villeggiatura ed ispirazione.