venerdì 31 ottobre 2014

DUE RAGAZZI E UNA ZUCCA IN COLLINA



Due ragazzi e una zucca in collina
olio su cartone telato
1980 -2014


Quando eravamo bambini non sapevamo dell'esistenza di Halloween, non tormentavamo la gente con nessun dolcetto scherzetto, ce ne stavamo per conto nostro, magari in piccoli gruppi, a inventare giochi con ciò che di più povero ci capitava sotto mano, gusci di noci e stuzzicadenti per fare barchette o foglie del viale che diventavano cotolette impanate di sabbia, tanto per ricordarne qualcuno.

Le zucche le trovavamo negli orti delle cascine e qualche volta  i grandi ci permettevano di usarle per le nostre fantasie. Era così  che le tagliavamo accuratamente alla base,  le svuotavamo dei semi e della polpa (se erano dolci e farinose le donne di case le utilizzavano per farne minestre e torte. Mai sprecare niente, era l'imperativo e la regola), ed infine le trasformavamo in presenze primitive, incidendo sulla loro pelle parvenze di occhi , nasi e denti diradati. Non c'era un giorno stabilito per farlo, non ricordo una sola notte del 31 ottobre dedicata al nostro rito, capitava spesso in autunno, questo si, ma senza alcun travestimento, nasi finti di gomma, cappelli a punta, maschere  da scheletro, trucchi da vampiro, scope da strega. Niente di tutto questo. 

Eravamo piuttosto civili. 
Eravamo noi stessi.

Non chiamavamo le nostre creature fantasmi ma anime, il che conferiva loro un'aura di tenerezza, comunanza, appartenenza. Anime di chi? Dei nostri antenati, di gente sepolta nei cimiteri vicini, magari dei soldati dell'esercito sabaudo che avevano combattuto i francesi alla rocca di Verrua Savoia. 

Era quella la zona preferita per nostre evocazioni. Appoggiavamo le nostre creature su un muretto e verso sera accendevamo un lume nel loro ventre, affinché nel buio che presto sarebbe calato sulle nostre colline potessero tramutarsi in lanterne magiche della notte. 

Pian piano altri ragazzi, neppure conosciuti, ripetevano lo stesso rituale dai bricchi circostanti e, senza l'ausilio delle  diavolerie di oggi, con estrema naturalezza e semplicità, i nostri pensieri ed i nostri piccoli fuochi s'intrecciavano dando vita ad uno spettacolo corale di delicata poesia.

Questo mio minuscolo dipinto ad olio di tanti anni fa, ora leggermente ripreso, voleva essere il racconto-ricordo di uno di quei momenti di casalinga magia. 

I due ragazzi, forse fratelli, sono immobili, silenziosi. 
Erano tempi di diversi scherzetti e di diversa dolcezza.


lunedì 27 ottobre 2014

NON È AZZURRO


Non è azzurro
inchiostro di china e penna di bambù su carta
cm 30 x 9,5 
2014


NON È VERO.
NON È VERO.
NON È AZZURRO.
È NERO.


domenica 26 ottobre 2014

DALLE STELLE ALLE STALLE: i libri di BIANUCCI, GROMIS DI TRANA e SCAGLIOLA all' AUDITORIUM di CHERASCO

★☆★

Continua il meraviglioso viaggio

DALLE STELLE ALLE STALLE

di 

Piero Bianucci
Caterina Gromis di Trana
Renato Scagliola

mercoledì 29 ottobre 1014, ore 20.45 

AUDITORIUM di CHERASCO (Cuneo)

Via San Pietro 41

Divagazioni, illazioni e musica tradizionale a proposito di tre libri insieme agli autori:










In compagnia dei 
CANTAMBANCHI
il gruppo di folk progressivo 
che ha fatto la storia 
della musica popolare piemontese








Seguirà rinfresco
info:
0172 417031