giovedì 6 settembre 2018

YEMAYA PER LA TUA FESTA...

Yemaya Asesu
del ciclo "Yemaya y sus siete caminos"
 acrilico su tela
cm 180 x 115
2006

Per la tua festa
uomini ed acque esultano.
Dolce, potente,
miracolosa
Yemaya.

domenica 29 luglio 2018

CHE SUCCEDE SE NON PUBBLICO PIÙ?


Me lo chiedo da qualche tempo,
visto che la vita mi impedisce di essere presente in rete
come una volta. 
Verrò presto dimenticata?
Come farò a vivere senza i likes?
Mi sentirò sola,
abbandonata,
ignorata da un mare di gente
che non ho mai fisicamente incontrato?
Ma no.
Non sono sola.
Ho i miei vasi di piante aromatiche da accudire,
la salvia che grazie alla pioggia
sfoggia foglie giganti e lucenti,

l'erba di San Pietro per frittate sublimi,
il timo, la menta, il rosmarino
per condimenti e liquori
la limonina rasserenante e delicata,
l'erba cipollina magrolina e acidula,
la ruta amara ma elegante,
l'origano e la maggiorana per polpette da favola.
Posso sopravvivere
semplicemente coltivando il mio piccolo orto
profumato e reale.
Così mi piaccio.
Così

I LIKE MYSELF.



venerdì 30 marzo 2018

RAGAZZA DEI GROVIGLI


Ragazza dei grovigli
pastelli a olio su carta
cm 21 x 22 
2002
firma a retro

Da quando
era caduta in mezzo ai rovi
 non era più riuscita ad uscirne.

Più si era agitata,
più ne era rimasta imprigionata.
Tutti la chiamavano ormai
"la ragazza dei grovigli"

e lei aveva finito per farci l'abitudine,
quasi quello fosse diventato
 il suo abito quotidiano.
" E' selvatica-
dicevano in paese-
meglio lasciarla perdere".
Tutto sommato avevano ragione.
Lei si era affezionata
alla sua selva personale,

l'unico posto dove si sentisse
protetta e sicura.
Il mondo di fuori non era forse
 più intricato del suo?
I rovi degli altri non le piacevano,

a volte la terrorizzavano.
E lì, in fondo, se ne stava tranquilla,

avvolta dalla sua spinosa solitudine.


mercoledì 7 marzo 2018

PER L'8 MARZO HO DIPINTO UNA SECONDA PANCHINA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Maria Giulia Alemanno
INSIEME CONTRO LA VIOLENZA
Panchina n.2
 realizzata per la Croce Rossa Italiana- Comitato di Crescentino - Sportello di Ascolto Antiviolenza
 con la collaborazione del decoratore Mario Bottino

Poche parole e tante pennellate
per dire basta ai femminicidi e alle violenza
contro le donne in ogni parte del mondo.
E' così che, per molte ore in silenzio,
 ho dipinto la mia seconda panchina,
non rossa ma blu,
il colore simbolico della Grande Madre.
Una fila di volti e di sguardi
che chiedono aiuto.
Sarà inaugurata sabato 9 marzo alle ore 11.00
a Fontanetto Po,
il piccolo paese
culturalmente molto attivo
in terra di risaia
che ha dato i natali al compositore
autore della Marsigliese, 
grande inno di libertà.

venerdì 2 febbraio 2018

OYA YANSA, CANDELORA CUBANA IN PIEMONTE

 OYA YANSA
acrilico su tela
cm 200 x 113
2016
nella Chiesa della Misericordia di Livorno Ferraris (Vercelli), 
in occasione della mostra
"Gufi, spettri e dintorni"
agosto 2017
In primo piano una scultura di Giovanni Tamburelli

Da L'Avana, dove nel gennaio 2017 era stata esposta al Museo Casa de Africa in una mia personale dal titolo "LAS MUERTERAS Y LOS ANCESTROS", nell'estate dello scorso anno OYA YANSA è comparsa in una chiesa sconsacrata della pianura vercellese. 

Come un dipinto della Vergine della Candelora con cui è sincretizzata, Graziano Prola e Denise di Prola Tratti d'Arte hanno voluto inserirla in un altare laterale al posto di una pala ormai scomparsa.
Ed è stata subito magia.


Lei, che con Iewa e Obba è una delle tre Muerteras, le divinità che la Santeria considera le protettrici del cimitero, non poteva che volare in uno spazio che in epoca barocca  ospitava i condannati a morte nella loro ultima notte.


Oggi, 2 febbraio, ricorre la sua festa.
Mi piace immaginaria circondata dalla luce tremolante e flebile di
 mille candele. Qui, in terra lontana, dov'è arrivata spinta dal vento.

OYA YANSA, LA VERGINE DELLA CANDELORA




OYA YANSA
acrilico su tela
cm 200 x 113
2016
nella Chiesa della Misericordia di Livorno Ferraris (Vercelli), 
in occasione della mostra
"Gufi, spettri e dintorni"
agosto 2017
In primo piano una scultura di Giovanni Tamburelli

Da L'Avana, dove nel gennaio 2017 era stata esposta al Museo Casa de Africa in una mia personale dal titolo "LAS MUERTERAS Y LOS ANCESTROS", nell'estate dello scorso anno OYA YANSA è comparsa in una chiesa sconsacrata della pianura vercellese. 

Come un dipinto della Vergine della Candelora con cui è sincretizzata, Graziano Prola e Denise di Prola Tratti d'Arte hanno voluto inserirla in un altare laterale al posto di una pala ormai scomparsa.
Ed è stata subito magia.


Lei, che con Yewa e Obba è una delle tre Muerteras, le divinità che la Santeria considera le protettrici del cimitero, non poteva che volare in uno spazio che in epoca barocca  ospitava i condannati a morte nella loro ultima notte.


Oggi, 2 febbraio, ricorre la sua festa.
Mi piace immaginaria circondata dalla luce tremolante e flebile
di mille candele. Qui, in terra lontana, dov'è arrivata spinta dal vento.

martedì 30 gennaio 2018

DUE FIGURINE SU FONDO NERO

Due figurine
matita a più colori su carta
elaborata in negativo
2006

Come su una piccola lavagna tascabile
ecco due figurine disegnate con tratto veloce.
Indipendenti l'una dall'altra,
ognuna assorta nei propri pensieri.
Casualmente insieme
appartengono a storie diverse.
Non comunicano,
non dialogano.
Nulla di strano.
Capita anche nella vita.



E' la prima volta che accade e non cancello, come testimonianza di una stanchezza sempre più pesante. Questo stesso disegno l'avevo pubblicato nel giugno del 2017 accompagnato da altre parole. Completamente cancellato dalla memoria, segno che da queste parti ho transitato molto meno.
E pensare che una volta riempire questi piccoli spazi era un piacere ed uno sfogo, un modo di stare con me stessa e al contempo aprirmi, seppure virtualmente, al mondo.
Si cambia ahimè, e anche velocemente, non perché lo si desideri, ma per gli accadimenti che governano la nostra esistenza. Sul viso compaiono ragnatele di rughe e nell'anima solchi profondi. E non si hanno semi da piantare.