Maria Giulia Alemanno: "Coppia di Musicanti"
quinta tavola in acrilico della scenografia per la "Sacra Rappresentazione di San Rocco"
180 x 100 cm.
quinta tavola in acrilico della scenografia per la "Sacra Rappresentazione di San Rocco"
180 x 100 cm.
2001
MARIA
GIULIA ALEMANNO
IO SONO GLI
ALTRI
a cura di CMT – Collezioni Mostre Turismo
6 dicembre 2019 – 6 gennaio 2020
corale per un ricordo
mostra personale
6 dicembre 2019 – 6 gennaio 2020
CHIESA DELLA RESURREZIONE
Via Bena
CRESCENTINO
(Vercelli)
Inaugurazione Venerdì 6 dicembre, ore 18.00
(Vercelli)
Inaugurazione Venerdì 6 dicembre, ore 18.00
Orari:
INGRESSO LIBERO
info:
+39 348 7053016
Venerdì, sabato e domenica: 10,00 / 11,30 – 16,30 / 18,00
chiuso 25 – 26 – 31 dicembre – 1 gennaio
chiuso 25 – 26 – 31 dicembre – 1 gennaio
INGRESSO LIBERO
+39 348 7053016
Con il patrocinio di Città di Crescentino e Parrocchia dell’Assunta
in collaborazione con Associazione Culturale onlus Elegguà e Prola Tratti d’Arte
Sarà la splendida cornice settecentesca della
Chiesa della Resurrezione di Crescentino ad ospitare dal 6 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020
la nuova personale di Maria Giulia Alemanno dal titolo IO SONO GLI ALTRI - corale per un ricordo. La
ex confraternita dell’antico cimitero entro le mura, restituita in primavera alla comunità dopo lunghi e
complessi interventi di restauro e
risanamento conservativo, è lo spazio
ideale per accogliere le opere di un’artista che nel suo paese d’origine ha iniziato
una ricerca pittorica che l’ha condotta lontano.
Ormai spogliata di ogni suo arredo e trasformata dal tempo in un grandioso affresco
informale, la navata appare come un
armonico guscio vuoto risolto nei toni grigi, verdi e rosati di un intonaco che, in più
punti, lascia scoperto il rosso dei mattoni. Qui, lungo le pareti laterali, per
la prima volta riunite in una mostra, verranno collocate le dodici tavole,
ognuna di un metro di base per un metro e ottanta d’altezza, realizzate in acrilico da Maria Giulia Alemanno per la scenografia
della “Sacra Rappresentazione di San Rocco” che Franco Lucà, indimenticabile
fondatore del Folk Club di Torino, volle mettere in scena al Forte di Exilles
nel settembre del 2001. Fu una grandiosa kermesse che vide confluire tra le
montagne dell’ Alta Val di Susa musicisti, attori, cantanti, giocolieri e
saltimbanchi del nord e sud d’Italia, convinti della necessità di amalgamare
ogni forma di Arte. L’appuntamento si ripeté fino al 2008 con il nome di “Piazza
Profana” e sempre ebbe come simbolo la
coppia di musicanti della quinta tavola, gli stessi a cui è ora affidato il
compito di riproporre il ricordo e il
messaggio nella mostra di Crescentino.
“
L’esperienza di Exilles – spiega Maria Giulia Alemanno - mi insegnò quanto sia importante anteporre
il valore della realizzazione collettiva alla propria vanità personale. ‘IO
SONO GLI ALTRI’, significa questo. Siamo tutti in cammino lungo sentieri spesso
scoscesi ed impervi, un procedere che esclude ogni forma di autocompiacimento ed
autocelebrazione. Se ci si ferma è per ammirare il paesaggio o per comunicare con
chi percorre la nostra stessa strada, mai per immortalare il nostro ego. Il
sottotitolo “corale per un ricordo”, ribadisce la necessità di identificarsi con
gli altri viandanti ed insieme lega le mie figure di montanari al proseguimento
della straordinaria avventura di Exilles. Qualche mese dopo lo spettacolo,
Franco Lucà decise infatti di portare le tavole nella mitica sede del Folk Club
dove rimasero fino al 2010 come un coro pittorico per accompagnare
musicisti di rilevanza nazionale,
internazionale e mondiale, onorati di esibirsi nel piccolo tempio della musica
di via Perrone. Credo
che nessuna opera artistica sia
impregnata di musica etnica, folk, blues, jazz, acustica, popolare, d’autore,
di protesta, sperimentale, quanto questo ciclo di dipinti legato al Mondo dei
Vinti.
Chi hanno conosciuto i miei umili valligiani? Francesco Baccini, la Piccola Orchestra Avion Travel, Peppe Barra, Gian Maria Testa, gli Inti Illimani, Donovan, James Senese e Napoli Centrale, Teresa De Sio, Oregon, Eugenio Finardi, Pete Seeger, i Klezmatics, Vinicio Capossela, e non sono che alcuni. E naturalmente i Cantambanchi, lo storico gruppo di folk progressivo con cui ho condiviso ideali, emozioni ed un lungo periodo di creatività”.
Chi hanno conosciuto i miei umili valligiani? Francesco Baccini, la Piccola Orchestra Avion Travel, Peppe Barra, Gian Maria Testa, gli Inti Illimani, Donovan, James Senese e Napoli Centrale, Teresa De Sio, Oregon, Eugenio Finardi, Pete Seeger, i Klezmatics, Vinicio Capossela, e non sono che alcuni. E naturalmente i Cantambanchi, lo storico gruppo di folk progressivo con cui ho condiviso ideali, emozioni ed un lungo periodo di creatività”.
Proprio alle atmosfere delle ballate dei Cantambanchi è ispirato il
grande dipinto ad olio, quasi una povera pala d’altare che Maria Giulia
Alemanno ha realizzato espressamente per la mostra nella Chiesa della
Resurrezione, utilizzando come base le quattro ante di un vecchio paravento e
una tavolozza limitata a quattro colori. I ventuno personaggi della scenografia di
Exilles si muovono all’esterno. In sei tavole avanzano all’imbrunire tra i prati e i sassi
degli alpeggi, nelle altre sei guardano
la scena da dietro una siepe, volgendo le spalle allo spettatore. Qui invece ci
troviamo proiettati nella luce rosata di un’umile cucina, latte e polenta, il camino acceso, un cesto di
mele, noci e castagne. E sette figure immobili, intimamente legate seppure perse nei propri pensieri. La scena è dominata
dalla figura di un vecchio imponente, forse ormai un fantasma avvolto in un
tabarro nero, a cui fa da contrappunto una giovane donna che tiene tra le braccia un
bimbo appena nato. Non a caso, analizzando l’opera di Maria Giulia Alemanno, il
critico d’arte Massimo Olivetti parla di “Realismo Magico”, “la capacità di vedere e rappresentare la straordinarietà
e l’eccezionalità di apparentemente ordinarie persone e cose. E così figure di
pastori, contadini, malgari, montanari, si trasformano, circondate dal contorno
scenico delle montagne, in un potente coro, in un canto corale, che avvolge l’interno
semplice e misterioso di una baita e di una nuova vita che si offre a noi e al
mondo”.
Maria Giulia
Alemanno
Note biografiche e mostre principali
artista, critico d’arte,
giornalista, è stata allieva e collaboratrice del maestro Francesco Tabusso.
Oltre che in Italia, le
sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive negli Stati
Uniti, Canada, India, Messico, Spagna,
Argentina e Cuba. Vive e lavora a Torino, dov'è nata, e a Crescentino tra le risaie
del vercellese. Da lì é partita per molti viaggi fino a giungere a Cuba dove ha
avuto inizio la sua ricerca nel mondo della Santería, il culto sincretico
radicato nell'isola caraibica, a cui nel 2003 dedica cinque mostre personali in
Piemonte.
A Cuba, espone nel 2004
un corpo di trenta opere nel Convento di San Francisco a L'Avana e nel 2005 al
Museo Alejandro de Humboldt il grande ciclo pittorico “MIS ORISHAS”. E' dello
stesso anno la personale alla Thomson House di Montreal. Nel gennaio 2007 il Museo Casa de la Obrapía
di L’Avana ospita “YEMAYA Y SUS SIETE
CAMINOS”, dedicata alla Grande Madre, signora dell’acqua di mare. In seguito la
mostra approda alla Fortezza del Morro Cabaña, all'Istituto Nazionale di
Antropologia e alla Galleria Concha Ferrant di Guanabacoa .
Nello stesso anno il
ciclo “ Mis Orishas” viene esposto nelle sale di Villa Burba a Rho (Milano) ed
al Museo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini di Roma.
E’ del 2008 la personale
negli spazi de la Unión del los Artistas Cubanos de Matanzas. Nel 2009 espone a Palazzo Primavera a Terni.
Nel Gennaio 2010 con lo
scenografo Gino Pellegrini realizza la
performance “ENTRE TIERRA Y CIELO, canto pictórico a los Orishas” nella Plaza
Vieja di L’Avana ed espone cinque divinità santere nelle sale del Museo Casa de
África.
Ad aprile dello stesso
anno le viene assegnato il Premio
Internazionale di Pittura ITALIA ARTE a Villa
Gualino, mentre una sua valigia d’ispirazione afro cubana diventa in
estate parte centrale della scenografia della trasmissione di Rai 3 “Alle Falde
del Kilimangiaro.”
Nel novembre 2011 espone
al Museo di Scienze Naturali di Torino
sei grandi dipinti santeri nell’ambito della mostra “OMAGGIO ALL’ITALIA
DELL’ARTE. Identità e differenze” nell’opera di 8 artisti torinesi”.
2013: PICCOLI VIAGGI DI CARTA – Centro Studi cultura e
Società di Torino. Personale
2014: Scenografia per lo
spettacolo DONNA COME TI CHIAMI? al Teatro Auditorium Viotti di Fontanetto Po ed in contemporanea,
nel foyer, “LE INQUIETE”, mostra personale.
2015: FORME E COLORI -Artisti a Bossolasco, terza edizione, due
sale nella casa che fu di Enrico Paulucci. Personale
2016: ALMAS DE MIS
TALLERES – mostra fotografica al Museo Casa de África in occasione del XX° Taller de Antropología Social y Cultural –La Habana2017: LAS
MUERTERAS Y LOS ANCESTROS – nel mese di gennaio al Museo Casa de África, La Habana - Personale
A settembre la pop star afroamericana Beyoncé
sceglie di pubblicare una sua opera di ispirazione Yoruba, Ochun n.3,
nell’edizione limitata e speciale di “How to make Lemonade”, un
coffee table book che ripercorre in 600 pagine le tappe del pluripremiato album
Lemonade.
Nel dicembre dello stesso anno allestisce nel
castello di Alice Castello con il
titolo LA GRANDE MADRE E IL MONDO DELLE ANIME, due mostre cubane, per la
prima volta esposte in Italia: “Yemayá y sus siete caminos” e “Las
Muerteras y los Ancestros“. A cura di Graziano Prola e Denise di Prola Tratti d’Arte. 2018: – Espone ad ottobre nel Salone
Polivalente di Crescentino le 74 tavole
della BRUTTA ANATROCCOLA , una favola per grandi” in
occasione di “VIAVAI, creatività su più binari”, a cura di CMT
Collezioni Mostre Turismo. Per l’occasione la favola diventa un
libro. A novembre nello stesso spazio partecipa con una personale a ” PENNELLI E
COLORI A CRESCENTINO”, a cura di CMT Collezioni Mostre Turismo.
La scenografia per la “SACRA
RAPPRESENTAZIONE DI SAN ROCCO”, ora esposta nella Chiesa della Resurrezione, fu
realizzata da Maria Giulia Alemanno nel 2001 nella casa di famiglia a
Crescentino. Il grande spettacolo
ispirato a un testo di Emilio Isgrò, venne messo in scena al Forte di Exilles
(Torino) nel settembre dello stesso anno. Interpreti: Arnoldo Foà, Marcello Colasurdo, Raffaella De Vita, Gipo
Farassino, Bruno Gambarotta, Giovanni Mauriello, Guido Ruffa, Sorelle Suburbe–Mas
Juvarra, Striare, La Lionetta, I cori Bajolese
e Ange Gardien, tamburinari, giocolieri, saltimbanchi e musicanti popolari.
Regia di Franco Lucà e Giuseppe Valperga.
mariagiuliacrescente@gmail.com
Biografia completa dell'artista nel sito personale:
http://www.mariagiulia-alemanno.com
altre immagini e parole nel blog “Maria Giulia
Alemanno sempre più LiberaMente”Biografia completa dell'artista nel sito personale:
http://www.mariagiulia-alemanno.com
http://wwwmariagiuliaalemanno.blogspot.com/