martedì 13 luglio 2021

BOSSOLASCO: "L'ABBRACCIO. L'eccezione di un gesto" in una mostra d'arte internazionale

 
L’ABBRACCIO
L’eccezione di un gesto

Una mostra d'arte internazionale
a cura di Gina Taddei e Paola Travaglio

31 luglio – 5 settembre 2021

ex Chiesa dei Battuti
  ingresso via Castello 1

BOSSOLASCO
(Cuneo)


Inaugurazione sabato 31 luglio, ore 17:00

Opere e interventi di:

Nicola Abbruzzese 

Corrado Alderucci 

Maria Giulia Alemanno

Hermelando BernabéMarhuenda

Ines Daniela Bertolino 

Anna Borgarelli 

René Breila 

Carla Bronzino 

Raffaella Brusaglino 

Cornelio Cerato 

Eleonora Collini 

  Elio Delgado Valdés 

Carlo Dezzani 

Germana Eucalipto 

Fabrizio Garelli 

Cinzia Ghigliano F

ranco Giletta

José González Jogo 

Francisco Gordillo  

Jotaká

Marco Laganà 

 Vito Langa 

Julio Ángel Larramendi  

Arianna Lion 

Fabio Mancari 

Elisa Marengo 

Néstor Martí 

Victor Mora 

Brenno Pesci 

Antonio Presti 

Prismadanza 

Purpleryta (Ryta Barbero)

Paola Rattazzi 

 Alexis Rodríguez 

Stefano Scarafia 

Egle Scroppo 

Rafael Suau 

 Valentino Tamburini  

Daniele Testa 

 Casia Vengoechea 

Paolo Viola 

Pablo Yarza 

In catalogo testi critici di Massimo Olivetti e Paola Travaglio

orari:
sabato e domenica:
10:00-12:00 / 15:30 – 19:30
Ingresso libero

Patrocinio del Comune di Bossolasco

Organizzazione:
Amici di Bossolasco per l’arte
Cu-Bo Cultura Bossolasco

In collaborazione con:
 Aedificatio (Università di Alicante)
Associazione Culturale onlus Elegguà

e con il contributo di HIT.E.CO Soc Coop “Building ideas”

Per info:
340 19 12 811
cubo.culturabossolasco@gmail.com

Bossolasco,  paese delle rose e perla delle Langhe, dal 31 luglio al 5 settembre 2021  ospiterà nella ex Chiesa dei Battuti una esposizione internazionale curata da Gina Taddei e Paola Travaglio per l’Associazione “Amici di Bossolasco per l’Arte” dal titolo “L’ABBRACCIO - L’eccezione di un gesto”.  Il dialogo tra culture,  ancor più urgente e necessario per esorcizzare l’isolamento imposto dalla tragedia della pandemia, trova la propria espressione nelle opere di 42 artisti provenienti da diversi Paesi, simbolicamente uniti da pittura, scultura, fotografia ed installazioni in un unico grande abbraccio.  Al folto numero di presenze italiane si aggiungono infatti Jotaká, Hermelando Bernabé Marhuenda  e Pablo Yarza (Spagna), René Breila (Repubblica Ceca), Eleonora Collini (Regno Unito), Casia Vengoechea  (USA), Vito Langa  (Mozambico), Elio Delgado Valdés, José González Jogo,  Francisco Gordillo, Julio Ángel Larramendi, Néstor Martí,  Alexis Rodríguez e Rafael Suau (Cuba).  Si intende  così affermare  il peso culturale e l’internazionalità di Bossolasco, che nel secolo scorso ha rappresentato un punto d’incontro per pittori, letterati e intellettuali aperti al mondo ed è ora sempre più meta di visitatori stranieri.

“Ci si abbraccia per ritrovarsi interi”, scriveva Alda Merini ed è questo l’intento, l’auspicio e la sintesi dell’esposizione.  

“L’abbraccio – sottolinea Paola Travaglio -  è un gesto semplice, spontaneo e quotidiano, ma allo stesso tempo potente e terapeutico. È un gesto universale per esprimere amore, affetto, compassione, vicinanza, comprensione, per prendersi cura e includere l’altro, per avvolgere e lasciarsi avvolgere, per accogliere e abbandonarsi. Nella storia dell’arte questo tema iconografico, seppur non così consueto, è stato indagato nelle sue diverse sfaccettature: dall’abbraccio materno, tenero e intimo, a quello passionale, quasi carnale, a quello simbolico e mitologico.

Oggi, però, tutto è cambiato. Nel particolare periodo storico che stiamo vivendo, un gesto così consueto e familiare è infatti divenuto l’eccezione: nella “nuova normalità” non ci è permesso, non è consentito. Dobbiamo mantenerci distanti, non avvicinarci, non toccarci, e questa distanza ormai non è più soltanto fisica. Ha prodotto inevitabili cambiamenti a livello sociale e di relazione e comunicazione tra le persone. L’incontro, oggi, è virtuale e la vicinanza concessa dalle tecnologie della comunicazione non è altro che un’illusione: potenzialmente tutto è possibile, ma in realtà tutto ci è negato, tutto è lontano. Nell’epoca digitale, già molto prima della pandemia, stavamo diventando osservatori distanti e frettolosi dell’altro: ora forse faremo un passo indietro in una direzione più “umanistica” e saremo più attenti all’affettività, all’incontro, alle disposizioni dell’animo?

L’idea di questa mostra collettiva, che riunisce artisti provenienti da diversi Paesi, nasce dalla volontà di proporre una riflessione su questo cambiamento e su quel vuoto silenzioso, quell’attesa che tutti stiamo vivendo e che ci fa sentire come un’urgenza la vicinanza dell’altro. La mostra stessa vuole essere un “abbraccio globale”, uno sguardo di speranza verso il futuro che ci attende, come l’arte stessa salvifica e ristoratrice, spazio di incontro possibile”.

L'immagine scelta ad illustrazione del post è un particolare dell'opera:
"Hasta tu piel sin frontera"
di Bernabé Marhuenda
inchiostro su carta
125 x  75 cm
2021

 

 

sabato 10 luglio 2021

CARA LA MIA CUBA

 


Playa del Este - Cuba

Cara la mia Cuba,
caro il mio mare verdeazzurro,
i fondali di Olokun e Yemayá,
 il cielo di Obatalá,
le sabbia d'oro di Ochùn,
la selva di Oggún e Ochosi,
l'allegria di Elegguá.
Cara la mia Cuba.
Se ne andranno le nuvole,
tornerà il sereno.

giovedì 1 luglio 2021

UN CUORE TROVATO


Un cuore trovato

Non so cosa significhi trovare dei cuori

ma quando accade è sempre una grande emozione.

Forse è la fantasia a farti pensare 

che sia un dono di chi non c'è più,

forse la speranza, il desiderio.

Questo mi sembra una piccola preziosa scultura

che contiene presenze.

In basso un uomo col braccio proteso,

in alto una donna protettiva e danzante.

Un cuore di pietra che racconta una storia d'amore antica,

vedo fughe, percepisco contrasti.

Ma anche due corpi fusi in un unico corpo,

due anime unite in eterno.