"Yemaya sapeva" Valigia di Maria Giulia Alemanno -
Lato b: Sguardo di Ochun, part.
olio e collage
2009
LA VALIGIA
...viaggio nell'immaginario femminile
una mostra itinerante a cura di
Maria Antonietta Claretto.
30 aprile - 31 maggio 2014
Villa Baruchello
Porto Sant'Elpidio
(Fermo)
in collaborazione con i Centri d'Arte e Cultura
Verum e La Tavolozza
Opere di:
Germana Albertone, Maria Giulia Alemanno,
Daniela Allosio, Carla Bronzino,
Graziella Caccia, Tegi Canfari,
Sara Carbone, Tin Carena,
Alda Carletti, Flaviana Chiarotto,
Elena Copetti, Luisella Cottino,
Grazia Corazzini, Ana Paula Di Franco,
Valeria Di Ponio, Cecile Dossogne,
Anna Maria Gianguzzo, Moja Giovenale,
Enrica Guerra, Lia Laterza,
Mariella Loro, Gabriella Malfatti,
Adelma Mapelli, Clara Marchitelli Rosa Clot,
Serafina Marranghino, Egle Scroppo.
La valigia Amarcord di Carla Bronzino, Da Casablanca alle Marche
Tornano le valigie di Maria Antonietta Claretto e
delle sue artiste. Dal 30 aprile al 31 maggio, Villa Baruchello di Porto Sant'Elpidio (Fermo) ospita una nuova tappa della mostra dedicata
all’immaginario femminile racchiuso in bagagli d’eccezione: vere,
costruite o reinventate, le valigie esposte fanno parte di un percorso iniziato
a Susa nel 2009, quando – nell’ambito della sesta edizione di “Non solo mimose”
– era stata inaugurata una manifestazione artistica tutta “in rosa” che negli
anni ha portato in giro per l’Italia la tematica del viaggio.
Soggetto
affascinante, che spazia fra sogni e desideri, ricordi e fantasie, confidenze e
pensieri dell’anima, il viaggio è innanzitutto lo scorrere della vita in tutte
le sue sfaccettature.
A parere dell’infaticabile
ideatrice Maria Antonietta Claretto, passo dopo passo, l’uomo percorre il lungo
cammino che conduce alla realizzazione della propria leggenda personale, per giungere
infine alla meta più importante che è la conoscenza di sé e di ciò che lo
circonda.
Ancora una volta, la valigia – simbolo di spostamento per
eccellenza, e quindi di mutamento – diventa il mezzo materico ed espressivo
attraverso il quale le artiste, ognuna con il proprio stile, raccontano
particolari momenti di vita e suggestioni.
Come piccoli
scrigni che si aprono al visitatore per svelare segreti inconfessati, le
valigie sono realizzate con un’incredibile varietà di tecniche e dimensioni:
c’è chi usa la pittura, chi raccoglie oggetti e ritagli di giornale, chi
sfrutta elementi decorativi come la stoffa. Fra le più rappresentative c’è
quella afrocubana creata da Maria Giulia Alemanno, che è stata ospitata dal
programma di Rai Tre “Alle falde del Kilimangiaro” per le puntate estive del
2010. Si tratta di un’opera dipinta ad olio con inserti di collage, dal titolo
“Yemayà sapeva”, su cui l’autrice ha impresso i suoi ricordi della luce del
Malecón e della stanza scura di un solar di L’Avana.
Poiché le valigie sono pensate per
viaggiare, la mostra non si è mai fermata dal 2009:
dopo Susa, è stata ospitata presso le Salles Voutées di Cassis, in Provenza; a
Cascina Roland di Villar Focchiardo (Torino); a Palazzo Lazzarini di Morrovalle
(Macerata), nel Museo Civico di Chieri e nella Sala Espositiva del Museo
della Città a Collegno (Torino). Adesso approda nelle Marche, a Villa
Baruchello, patrimonio “verde” del Fai, in collaborazione con i due Centri
D’Arte e Cultura Verum e La Tavolozza.
Villa Baruchello a Porto S'Elpidio
Le valigie immaginifiche di Maria Antonietta Claretto e delle artiste che hanno scelto di condividerne la scommessa e l'avventura, sono sempre state ospitate in luoghi prestigiosi.
Villa Baruchello, prezioso gioiello in terra marchigiana, la più recente di queste soste, è spazio straordinario per i loro racconti di viaggio ed in viaggio nell'immaginario femminile.
Cornice magica per atmosfere senza confini.
Luogo di bellezza struggente.
Materializzazione di poesia.
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