giovedì 15 maggio 2014

LAMPORO TRA LE CANNE




Lamporo (Vercelli) visto dalla palude



Da una stradina laterale che si perde in campagna stasera ho visto Lamporo da un'angolazione nuova.
Stagliato sullo sfondo di una piccola palude in cui, zigzagando  tra le canne, placidamente nuotavano anatroccoli grassocci e scuri, mi è sembrato un paese diverso da quello che conoscevo. 
Come aveva ragione il professore dell' "Attimo fuggente" quando insegnava ai propri ragazzi che tutto cambia, e nulla mai è uguale a se stesso, se solo si ha voglia e coraggio di guardare con occhi diversi!
Per me Lamporo è sempre stato un paese bizzarro, arditamente costituito a destra e sinistra di un unico canale. Da bambina  la vita di una comunità concentrata in due sole vie parallele mi sembrava un'invenzione perfetta per una favola. Sì è vero, davanti ad una bella chiesa con porticato e  pinnacoli in terracotta sorgeva  anche una piazza e la lunga teoria di case veniva tagliata in due da una strada che collegava Crescentino e Livorno Ferraris,  ma per me si trattava di dettagli di scarsa rilevanza. 
Che io mi voltassi  a destra o a sinistra, ero attratta solo dalla prospettiva centrale del corso d'acqua e delle case che si allontanavano per congiungersi in un punto lontano. 
Di gente se ne vedeva sempre poca e questo non faceva che accrescere la mia curiosità. Quando crebbi e studiai qualche rudimento di Storia dell'Arte, più volte pensai che quel luogo sarebbe piaciuto a De Chirico perché da una parte e dall'altra offriva notevoli spunti metafisici. Ma mai in tanti anni l'avevo  osservato dalle risaie. 
Voglio ora  condividerne con voi la visione. Non è incantevole? Da qui scorgo solo una teoria orizzontale di case in lontananza. La verticalità è data dal campanile e dalle canne, mosse dal vento. E intorno a me, nell'aria cristallina, aironi, egrette, anatre, qualche ranocchia, minuscole lepri, ghiandaie. Sono sola,  immersa in  tanta meraviglia. 
E Lamporo, là in fondo, acquista un fascino nuovo, un nuovo mistero, spunto per nuovi racconti. 

*

Nessun commento:

Posta un commento