Signorina Maccabei,
inchiostro di china nero su carta di Maria Giulia Alemanno
1991
Aveva un bel dire la signorina Maccabei
che non le piacesse sfoggiare abiti nuovi
ogni volta che usciva di casa.
Non le credeva nessuno.
Ogni giorno un tailleur,
ogni giorno un completino da ragazza molto per bene.
Mai colori sgargianti,
solo la ricerca di un’eleganza discreta,
pastello, sotto tono.
Ma quella volta, chissà perché,
lei, che al massimo indossava
perle iridescenti e spille rigorosamente d’oro,
uscì con una collana alquanto creativa.
Era primavera,
si risvegliavano la natura e i sensi.
E anche la Signorina Maccabei
si concesse un debole accenno di trasgressione.
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