martedì 17 giugno 2014

INTERROGATIVI MINIMALI SULLA CONVIVENZA DI UN PAPAVERO ED UNA PIANTA DI ROSMARINO


il papavero e il rosmarino. Storie di casa mia



Sarà che non ne posso proprio più 
di notizie terrificanti,
di gente impazzita, 
di politici litigiosi, 
di carovane di esagitati 
ed eserciti di maleducati,
ho deciso di pormi interrogativi minimali 
che non spostano di una virgola 
l'esistenza di nessuno. 
In primis la mia.
Dunque: 
Perché mai un papavero decide di crescere, 
solo soletto, in un vaso di rosmarino? 
Quali progetti gli frullano per la testa?  
Vorrà per caso  anche lui, che non sa di niente, 
diventare aromatico? 
Entrare negli arrosti?
 Profumare le zucchine? 
Trattandosi di un tipo taciturno 
da cui non avrò mai una risposta, 
mi limito a considerare che, tutto sommato, 
 lì in mezzo fa una certa figura
e che la sua idea di cambiare aria 
non è da sottovalutare.
 Basta vita di gruppo nei campi di grano 
o lungo le strade, 
basta confusione, 
basta aggregazione! 
Abbasserà di certo il capo 
prima di riuscire ad imparare una sola parola 
della complicatissima lingua del rosmarino,  
senza per altro che questi faccia 
la benché minima piega. 
La convivenza finirà in quattro e quattrotto 
nel segno dell'incomunicabilità.
E amen.

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