venerdì 11 luglio 2014

SIRENA SU UN PICCOLO ALTARE DI SANTERIA



Sirena sul piccolo altare di Santeria
inchiostro di china e acquerello su carta Fabriano


Non poteva mancare sul piccolo altare della casa di Mirta,
santera di Yemaya' da oltre vent'anni, 
una sirena dalla coda bifida.
L'aveva comprata da un venditore ambulante 
sul Malecón di L'Avana,
in un pomeriggio di aria bassa e mare piatto,
uno di quei momenti in cui il caldo ti si spalma sul corpo
togliendoti la forza persino di pensare.
Ecco perché si era fermata davanti alle povere cose del vecchio,
dignitosamente disposte su di un telo azzurro.
Lo aveva fatto per riprendere fiato, 
prima di raggiungere 
la sua unica stanza in Calle San Francisco,
dove non vedeva l'ora di sdraiarsi e dormire.
Fu la sirenetta a chiamarla.
"Portami con te
- iniziò a canticchiare con una cantilena 
che sembrava salire dall'acqua-
portami con te, portami con te, por favor...."
A Mirta parve di risentire il ritornello 
di una canzoncina familiare,
un richiamo che arrivava dalla sua infanzia,
quando con altri bambini giocava in strada
inventandosi il mondo.
Non riuscì a sottrarsi all'incanto.
La comprò per pochi centavos
senza neppure contrattare,
dacché il destino del vecchio 
non era mai stato quello di diventare ricco.
In una manciata di secondi la statuetta fu sua.
Già sapeva dove collocarla:
 sul suo altarito,
dove le avrebbero fatto buona compagnia
un piccolo veliero, un riccio e una stella marina
che Yemaya' le aveva fatto trovare come regalo
 sulla spiaggia di Santa María, 
dopo una violenta mareggiata.
E lì la depose, riservandole il posto d'onore.
Le due code cangianti, che facevano da sostegno
 conferivano alla sirenetta una naturale eleganza.
Mirta ne andava fiera, 
come se avesse acquistato dal vecchio venditore
un grande tesoro.
Ed in effetti per lei lo era,
perché aveva il valore immenso
di ciò che si ama.


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