nel cortile di Crescentino (Vercelli).
1925 circa
1925 circa
Dall’archivio dei ricordi di famiglia.
Maria tiene in braccio il figlio Giovanni, Nino,
destinato a diventare mio padre,
nel cortile della casa di Crescentino.
Maria tiene in braccio il figlio Giovanni, Nino,
destinato a diventare mio padre,
nel cortile della casa di Crescentino.
E’ un’immagine di grande tenerezza
e mi piace che appartenga ad un passato
in cui, potenzialmente, già ci sono anch’io.
e mi piace che appartenga ad un passato
in cui, potenzialmente, già ci sono anch’io.
In questi momenti di pericolosa confusione
il recupero delle radici è fondamentale
per sentirsi ancorati al terreno e meno soli.
il recupero delle radici è fondamentale
per sentirsi ancorati al terreno e meno soli.
Dovremmo essere in tanti
a ridar vita alle foto di famiglia
per affrontare con forza un futuro incerto.
a ridar vita alle foto di famiglia
per affrontare con forza un futuro incerto.
Parte da qui il mio invito
per costrure tutti insieme
un grande mosaico di affetti e di certezze.
per costrure tutti insieme
un grande mosaico di affetti e di certezze.
Anche questa foto, a me molto cara,
mi è stata rubata dagli hackers.
E' vero che, trattandosi di biechi razziatori,
non sono così raffinati da selezionare il bottino,
ma ancora mi chiedo perché mai
proprio mia nonna e mio padre
debbano essere finiti nelle loro malefiche grinfie.
Dove li hanno nascosti?
Li hanno cancellati in un soffio?
In questo nostro mondo, che sempre meno mi piace,
dobbiamo accettare, senza ribellione,
di convivere con l'idea che nulla è sicuro?
E' forse questo il prezzo del progresso?
Scrivevo lo scorso anno della necessità
di costruire un mosaico di certezze.
Non so se sia l'unica strada,
ma certo il recupero della memoria ci porta
al rifugio sicuro che ci lega alle radici e alla vita.
Non è molto ma quantomeno è una speranza
che dobbiamo proteggere e difendere.
Come un tesoro raro.
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