Nel territorio di San Genuario, frazione di Crescentino (Vercelli)
Sarà che in questi tempi cupi
ho un rigetto delle notizie drammatiche,
sarà che la mia terra,
laddove più è solitaria,
mi rassicura
ma ormai cerco regolare conforto
nella natura che mi conosce
fin da quando ero bambina.
Non che io non pensi alle brutture
di un mondo imbarbarito,
alla violenza che ci minaccia e ci circonda,
ma è proprio per corazzarmi che vengo qui
dove l'acqua scorre in un reticolo di canali
creati dall'uomo
(l'uomo che,
se solo lo vuole,
sa fare meraviglie).
Cammino lentamente,
mi soffermo a guardare
le erbe lungo i fossi,
i campi di riso giallo oro,
i cieli vanitosi che ovunque da noi
incontrano specchi per nubi vaganti.
Non dico che trovo la pace,
parola ormai sbiadita,
ma di certo mi sento protetta
in questo angolo rassicurante
dove regnano garzette ed aironi
e non tiranni folli e sanguinari.
L'acqua nelle rogge procede imperturbabile,
mi ripeto,
tutto passa.
E l'angoscia e la paura
si stemperano nel suo fluire tranquillo.
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