Due preziosissime latte d'acciughe del Museo della pioggia
venerdì 22 maggio 2015
ore 17.30
SCUOLA DI ALTO PERFEZIONAMENTO MUSICALE
via dell'Annunziata 1bis
SALUZZO
(Cuneo)
Folkconcerto
dei CANTAMBANCHI
col pretesto di parlare del libro di
RENATO SCAGLIOLA
"IL MUSEO DELLA PIOGGIA
e altre realtà aumentate"
Zedde editore
e ricordare i vent'anni dalla morte di
GIANCARLO PEREMPRUNER
cantambanco e poeta del giocattolo povero
Giancarlo Perempruner suonando il putipù in una foto di Ivano Ciravegna
Se Giancarlo Perempruner fosse ancora
tra noi strabuzzerebbe gli occhi, gonfierebbe le guance, gongolerebbe di
gioia e d'orgoglio nel vedere che i Cantambanchi sono stati invitati nientemeno che alla Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo.
Che farebbe? Sicuramente
lustrerebbe tutti gli strumenti che ha inventato, in gran parte
produttori di suoni improbabili ma esteticamente bellissimi, in primis il tabasso, per metà tamburo e per l'altra contrabbasso, e poi il grattagatto, l'ornitofono e la zuccanna, e si presenterebbe in pompa magna all'appuntamento,
magari architettando per l'occasione qualche nuova diavoleria a modo suo
altamente perfezionata che farebbe fare ohhhhh! a tutti i
presenti e la voce correrebbe per tutta la Granda fin verso la Francia e
sarebbe un avvenimento (non un evento per carità!) da ricordare per anni e anni
e anni... oggiacchè...
Se....
Giancarlo ha lasciato questo
mondo vent'anni fa, giusto in tempo per evitare che non gli piacesse più del
tutto, poichè già allora ne aveva percepito e profetizzato la degenerazione,
l'involgarimento, l' inevitabile avvicinamento alla barbarie. Anche di questo,
tra una ballata e l'altra, parleranno i Cantambanchi suoi amici e storici
compagni d'avventura, ricordando l'incontenibile fantasia, unita ad una
sorprendente manualità, che lo aveva portato a dar vita al suo
"Paese dei Balocchi rigorosamente Poveri", dove ogni bambino
poteva imparare a costruirsi bellissimi giocattoli, seguendo ed applicando le
semplici regole della parsimonia e del recupero. Con lui mezzo guscio di noce
ed uno stuzzicadente diventavano magicamente una barca e, se di gusci se ne
trovavano tanti , allora in un niente se ne aveva una flotta.
Lo stesso spirito si
ritrova nell'ultimo libro di Renato Scagliola che con Perempruner e i Cantambanchi ha suonato e
cantato in giro per il Piemonte e per il mondo. S'intitola Il museo della pioggia e altre realtà aumentate" ed è una lucida quanto disincantata visione
dell'inestricabile groviglio di assurdità di questo nostro universo
globalizzato, l'accumulo di cose e situazioni inutili, la perenne connessione
di gente sconnessa, il troppo, dunque il nulla, che avanza.
Si tratta di un lavoro in
due parti. Le realtà aumentate appartengono alla prima dove si parla di
previsioni del tempo, turismo low cost, appalti truccati, commercialisti
sull'orlo di una crisi di nervi, chilometri zero, grattacieli dei quali
non si sente il bisogno, feste e sagre di ogni sorta, musei surreali come
quello della pioggia, appunto.
"Si ride - commenta Scagliola - e non c'è niente da ridere".
Ma una fiammella di
speranza, seppur flebile, rimane accesa. E' solo compiendo piccoli
percorsi che il ridimensionamento di una realtà impazzita può ancora essere
possibile. "E così - ed è questo il tema, il suggerimento ed il segreto
della seconda parte- si va in
montagna alla ricerca di posti fuorimano, storie di persone senza gloria, un
paesaggio che commuove nella sua modesta bellezza, anziani che raccontano e
giovani che mettono insieme hitech e tradizione per inventarsi una vita
decente, anzi soddisfacente".
Sembra facile ma non lo è,
tanto grande è ormai la generale contagiosa disabitudine alle cose normali.
Scagliola sarà come sempre accompagnato da Laura Ennas e Franco Contardo, Cantambanchi
delle origini, e dai figli di quest'ultimo, Daniele e Giuliano, che con ostinata passione
continuano a ricercare e proporre, secondo la tradizione del gruppo, una musica
popolare, colta e progressiva.
*
Nato a Torino nel 1941, giornalista
professionista alla “Gazzetta del Popolo”, “Stampa Sera” e “Stampa”, Renato Scagliola – che oggi cura la rubrica “Sul filo della memoria” sulle pagine di
“Torino Sette” – trascorre molto del suo tempo in un vecchio cascinale a Envie
ai piedi del Monte Bracco, la Montagna di Leonardo, nel Saluzzese. Il museo della pioggia è il suo terso libro dopo Osteria d’Oriente con le foto del figlio Davide, e La grappa alla vipera.
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