mercoledì 20 maggio 2015

SCAGLIOLA e CANTAMBANCHI portano IL MUSEO DELLA PIOGGIA alla SCUOLA DI ALTO PERFEZIONAMENTO MUSICALE DI SALUZZO nel ricordo di PEREMPRUNER


Due preziosissime latte d'acciughe del Museo della pioggia

venerdì 22 maggio 2015 
ore 17.30

SCUOLA DI ALTO PERFEZIONAMENTO MUSICALE

via dell'Annunziata 1bis

SALUZZO

(Cuneo)

Folkconcerto
 dei CANTAMBANCHI

col pretesto di parlare del libro di

RENATO SCAGLIOLA
"IL MUSEO DELLA PIOGGIA 

e altre realtà aumentate"

Zedde editore

e ricordare i vent'anni dalla morte di

GIANCARLO PEREMPRUNER

cantambanco e poeta del giocattolo povero


Giancarlo Perempruner suonando il putipù in una foto di Ivano Ciravegna





Se Giancarlo Perempruner fosse ancora tra noi strabuzzerebbe gli occhi, gonfierebbe le guance, gongolerebbe  di gioia e d'orgoglio nel vedere che i Cantambanchi  sono stati invitati nientemeno che alla Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo.
Che farebbe? Sicuramente lustrerebbe tutti gli strumenti che ha inventato, in gran parte  produttori di suoni improbabili ma esteticamente bellissimi, in primis il tabasso, per metà tamburo e per l'altra contrabbasso, e poi il grattagatto, l'ornitofono e la zuccanna, e si presenterebbe in pompa magna all'appuntamento, magari architettando per l'occasione qualche nuova diavoleria a modo suo altamente perfezionata che farebbe fare ohhhhh! a tutti i presenti e la voce correrebbe per tutta la Granda fin  verso la Francia e sarebbe un avvenimento (non un evento per carità!) da ricordare per anni e anni e anni... oggiacchè...
Se....

 Giancarlo ha lasciato questo mondo vent'anni fa, giusto in tempo per evitare che non gli piacesse più del tutto, poichè già allora ne aveva percepito e profetizzato la degenerazione, l'involgarimento, l' inevitabile avvicinamento alla barbarie. Anche di questo, tra una ballata e l'altra, parleranno i Cantambanchi suoi amici e storici compagni d'avventura, ricordando l'incontenibile fantasia, unita ad una sorprendente manualità,  che lo aveva portato a dar vita al  suo "Paese dei Balocchi  rigorosamente Poveri", dove ogni bambino poteva imparare a costruirsi bellissimi giocattoli, seguendo ed applicando le semplici regole della parsimonia e del recupero. Con lui mezzo guscio di noce ed uno stuzzicadente diventavano magicamente una barca e, se di gusci se ne trovavano tanti , allora in un niente se ne aveva una flotta.


Lo stesso spirito si ritrova nell'ultimo libro di Renato Scagliola che con Perempruner e i Cantambanchi ha suonato e cantato in giro per il Piemonte e per il mondo. S'intitola Il museo della pioggia e altre realtà aumentate" ed è una lucida quanto disincantata visione dell'inestricabile groviglio di assurdità di questo nostro universo globalizzato, l'accumulo di cose e situazioni inutili, la perenne connessione di gente sconnessa, il troppo, dunque il nulla, che avanza.


Si tratta di un lavoro in due parti. Le realtà aumentate appartengono alla prima dove si parla di previsioni del tempo, turismo low cost, appalti truccati,  commercialisti sull'orlo di una crisi di nervi,  chilometri zero, grattacieli dei quali non si sente il bisogno, feste e sagre di ogni sorta, musei surreali come quello della pioggia, appunto.
"Si ride - commenta Scagliola - e non c'è niente da ridere".


Ma una fiammella di speranza, seppur flebile, rimane accesa. E' solo compiendo piccoli percorsi che il ridimensionamento di una realtà impazzita può ancora essere  possibile. "E così - ed è questo il tema, il suggerimento ed il segreto della seconda parte-   si va in montagna alla ricerca di posti fuorimano, storie di persone senza gloria, un paesaggio che commuove nella sua modesta bellezza, anziani che raccontano e giovani che mettono insieme hitech e tradizione per inventarsi una vita decente, anzi soddisfacente".
Sembra facile ma non lo è, tanto grande è ormai la generale  contagiosa disabitudine alle cose normali.


Scagliola sarà come sempre accompagnato da Laura Ennas e Franco Contardo, Cantambanchi delle origini, e dai figli di quest'ultimo, Daniele e Giuliano, che con ostinata passione continuano a ricercare e proporre, secondo la tradizione del gruppo, una musica popolare, colta e progressiva.

 
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Nato a Torino nel 1941, giornalista professionista alla “Gazzetta del Popolo”, “Stampa Sera” e “Stampa”, Renato Scagliola – che oggi cura la rubrica “Sul filo della memoria” sulle pagine di “Torino Sette” – trascorre molto del suo tempo in un vecchio cascinale a Envie ai piedi del Monte Bracco, la Montagna di Leonardo, nel Saluzzese. Il museo della pioggia è il suo terso libro dopo Osteria d’Oriente con le foto del figlio Davide, e La grappa alla vipera.



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